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Il sangue di Gesù

In occasione della celebrazione della Cena del Signore, il pastore ospite Bracken K Christian , direttamente dal Texas, Stati Uniti, ha portato un messaggio ponendo al centro della predicazione “il sangue di Cristo”. Nella Scrittura troviamo centinaia di passi e versi in cui viene anticipata, promessa, narrata e predicata la Passione di Cristo, il Suo sacrificio, nonché nostra giustificazione.
Il fulcro del messaggio predicato ruota attorno al ruolo preminente di Gesù come <<…L’Agnello, che è stato immolato…>> (Apocalisse 5:12), quindi del sacrificio di Cristo come unico mezzo tramite il quale concepire la riconciliazione con Dio, passando dalla sola obbedienza alla Legge, all’amore per la grazia.
Già in momenti dell’Antico Testamento troviamo espressioni che preannunciano, in tempi non sospetti, la venuta e il sacrificio di Gesù (vedi Isaia 53:10). Riprendendo anche un ulteriore passo dell’Antico Testamento, in particolare in ciò che è narrato in Esodo 12:11-13, l’uccisione dell’agnello Pasquale e l’applicazione del sangue sugli stipiti delle porte delle case è immagine dell’opera di Gesù sulla croce.
Ora, quando ci avviciniamo a ciò e scegliamo di porci alla sequela di Cristo, credendo e affidandoci alle Sue parole e azioni, ci poniamo in un rapporto rinnovato rispetto a Dio. Ai suoi occhi siamo resi puliti, santi, giusti. Sta a noi poi capire e scegliere come porci nei confronti di questo nuovo rapporto: Abusarne e pretendere? Usarlo per i nostri comodi? Usare, secondo la famosa definizione di Dietrich Bonheffer, Dio come un “tappabuchi”?
Paolo ci da delle coordinate nella Lettera ai Romani (12:2) di come dovremmo agire: “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”. Questo è l’unica via per divenire dei veri discepoli.
Sermone del 3/11/24  Past. @bracken_k_christian

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