28/10/2018 – Battesimi in acqua
L’acqua. Un elemento ricorrente nella Parola di Dio, la Bibbia. Un elemento di vitale importanza per tutti gli esseri viventi.
Ci riporta alla mente il diluvio universale in cui Dio si usò dell’acqua per manifestare la Sua giustizia: l’acqua fu una condanna per tutti coloro che non accettarono di salire sull’arca che Noè aveva costruito secondo le istruzioni di Dio. L’arca era l’unica possibilità di salvezza per chiunque avesse creduto a quella “pazzia” di Noè. Una pazzia chiamata fiducia nella parola di Dio.
E sulla stessa acqua, galleggiò in tutta sicurezza quell’arca che determinò la salvezza per chi vi salì in tempo, fino a quando incontrò di nuovo l’asciutto.
Per chiunque creda alle parole di Dio, con “quella pazzia di nome fede”, accettando che Gesù sia quell’arca per ottenere salvezza nonché l’unico mezzo che ci è stato dato per riconciliarci con Lui, non c’è più condanna: non sarà giudicato perché in Gesù è giustificato (Romani 8:1).
L’acqua è ancora protagonista nell’occasione del miracolo della separazione del Mar Rosso che si aprì per salvare il popolo d’Israele e nello stesso tempo eliminò l’esercito del faraone che lo inseguiva. In mezzo a due muri d’acqua un intero popolo passò sull’asciutto in totale sicurezza, uscendo dalla schiavitù dell’Egitto e riottenendo libertà. Le stesse acque non lasciarono scampo ai nemici che ormai li avevano quasi raggiunti. Ma Dio non lo permise. E questo passaggio nel Mar Rosso fu determinante: vi entrarono da schiavi liberati su concessione del Faraone messo a dura prova dalle dieci piaghe, e vi uscirono da popolo che si lasciava anche irrimediabilmente alle spalle ogni cosa che rievocasse la vecchia vita di schiavitù.
Attraverso la parola di Dio ci si accorge dei legami che ci trascinano in luoghi pericolosi lontano dalla presenza del Signore, ma altresì si conosce che attraverso Gesù si ha la vera libertà: Egli cambia la nostra condizione, ci libera da quei legami, dal nostro passato, dal nostro peccato. Confidando in Gesù, non avremo la fretta dettata dalla paura di fuggire da questi (Isaia 28:16): non potranno più inseguirci e non potranno più avere il loro effetto su di noi. Il posto più sicuro dove potremo stare è proprio in mezzo a quelle acque, dimorando in Gesù e nella Sua parola.
Ci sono molti altri riferimenti all’acqua nella Bibbia.
La Parola di Dio è l’acqua che annaffia la Terra e la fa germogliare e non torna a Dio a vuoto senza aver compiuto ciò per cui Egli l’ha mandata (Isaia 55:10-11). Essa è l’acqua che disseta in modo definitivo, che fa addirittura diventare chi la beve una fonte di acqua viva da cui ottenere Vita Eterna. (Giovanni 4:14). Gesù è la Parola.
Dimorare in essa ha il duplice effetto di nutrirci per tenere in vita la nostra relazione con Lui e di eliminare al tempo stesso ogni cosa che ci tiene a distanza da Dio nel nostro cammino.
Egli è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto (Luca 19:10).
Tatiana, Antonia e Beatrice, che quest’ultima domenica di ottobre hanno deciso di battezzarsi in acqua, non si sono date per perdute: si sono lasciate trovare da Cristo Gesù. Sono salite in tempo su quell’arca della salvezza, hanno attraversato le acque del Mar Rosso lasciandosi alle spalle una vita senza Dio.
Hanno deciso di dimorare in Cristo.
Con questo battesimo per immersione, hanno voluto testimoniare che immergendosi nella parola di Dio e credendo in Gesù, le cose vecchie sono passate: ecco sono diventate nuove (2 Corinzi 5:17)
Buona nuova vita in Cristo care Tatiana, Antonia e Beatrice!
E un ringraziamento particolare al pastore Alfredo Perna, nostro ospite, che ha condiviso con tutti noi il motivo della venuta di Cristo.
Egli è la nostra arca della salvezza.