Senza braccia, senza gambe, senza limiti!
Per la prima volta arriverà in Italia Nick Vujicic, che il 12 luglio sarà al PalaRuffini di Torino (Viale Bistolfi 19) per la conferenza: “Vita senza limiti. Un altro sguardo sulla vita”, prima data del suo
tour europeo che lo porterà anche in Svizzera e in Francia. Una rara occasione per ascoltare e incontrare un personaggio noto in tutto il mondo, la cui vicenda ha commosso, motivato e
incoraggiato migliaia di persone.
L’evento è organizzato dalla casa editrice Società Biblica di Ginevra – La Casa della Bibbia, in occasione dei cento anni dalla sua fondazione.
Partner dell’iniziativa è Compassion, associazione non profit internazionale di cui Nick è sostenitore, attraverso la quale sono sostenuti a distanza oltre 1,8 milioni di bambini in 25 Paesi in via di sviluppo.
Alla nascita, i suoi genitori scoprono che non avrebbe mai potuto correre né abbracciarli… Nick era nato senza braccia e senza gambe. Superato il comprensibile shock iniziale, fanno di tutto per aiutarlo a raggiungere il massimo dell’autonomia. Grazie all’appendice che lui chiama “il mio cosciotto di pollo”, un piede con due sole dita posto alla base del tronco, Nick riesce a svolgere molte delle sue attività quotidiane (guidare la sedia a rotelle, telefonare, scrivere, usare il pc e molto altro).
A causa della sua disabilità, a scuola è vittima di bullismo. All’età di 10 anni medita il suicidio. Si chiude in bagno deciso ad annegarsi nella vasca, ma all’ultimo momento desiste, pensando al dolore che avrebbe causato ai suoi genitori.
Da allora ha fatto molta strada e non esita a dichiarare : “Amo la vita!” Nick ha imparato ad accettarsi e ha compreso che il suo esempio può essere fonte di ispirazione per molti. Dopo aver conseguito una doppia laurea in Economia Aziendale e Pianificazione Finanziaria, oggi è conferenziere e motivatore e gira il mondo in lungo e in largo, dimostrando a tutti che la sua disabilità non lo limita in nulla.
Il suo approccio al prossimo è caratterizzato da amore e semplicità. Nick ha a cuore la propria generazione e desidera incoraggiarla a vivere al di là di ogni limite e a inseguire i propri sogni. Ma, soprattutto, con l’ironia che lo caratterizza, sottolinea una verità fondamentale : «Le braccia di Dio son più lunghe delle nostre… delle mie in particolare!».