LA MUSICA ED IL CANTO

La musica ed il canto hanno un ruolo importante nella vita della Chiesa e diversi passi biblici sia nell’Antico Testamento che nel Nuovo Testamento lo indicano con chiarezza.

Alcuni passi di riferimento per il Nuovo Testamento:

“… siate ripieni di Spirito, parlandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e lodando col vostro cuore il Signore, …” (Efesini 5:18-19)

“La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente; istruitevi ed esortatevi gli uni gli altri con ogni sapienza; cantate di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali.” (Colossesi 3:16)

“Verso la mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano.” (Atti 16:25)

“… Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l’intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con l’intelligenza.” (1 Corinzi 14:15)

Alcuni passi di riferimento per il Vecchio Testamento:

“Davide ordinò ai capi dei Leviti che chiamassero i loro fratelli cantori a prestare servizio con i loro strumenti musicali, saltèri, cetre e cembali, da cui trarre suoni vigorosi, per cantare in segno di gioia ….” (1 Cronache 15:16–)

“Esultate, o giusti, nel SIGNORE; la lode s’addice agli uomini retti. Celebrate il SIGNORE con la cetra; salmeggiate a lui con il saltèrio a dieci corde. Cantategli un cantico nuovo, sonate bene e con gioia …” (Salmo 33:1-3)

“Egli ha messo nella mia bocca un nuovo cantico a lode del nostro Dio. Molti vedranno questo e temeranno, e confideranno nel SIGNORE…” (Salmo 40:3)

 

Le occasioni in cui la Parola di Dio ci indica il valore della musica e del canto al servizio del Signore sono almeno tre e coincidono con gli scopi dei nostri incontri di Chiesa:

1. culto di lode e adorazione.
2. incontro di insegnamento, edificazione ed incoraggiamento attraverso lo studio della Scrittura.
3. incontri di testimonianza ed evangelizzazione.

 

1. In tutta la Bibbia la musica corale e la musica strumentale sono considerati elementi di grande importanza nel culto (vedi il Salmo 33) non solo per noi, ma soprattutto per il Signore (vedi il Salmo 40)

 

2. Nella lettera agli Efesini l’apostolo Paolo usa il verbo “parlare”. Qui viene sottolineato il valore comunicativo della musica. In sostanza la musica ed il canto non devono servire solo per parlare a Dio, pur se questo è lo scopo primario, ma devono servire anche a parlarci gli uni gli altri. Alcuni Salmi ci ricordano che il Signore può utilizzare il canto per consolare, riprendere i cuori e le coscienze. L’apostolo Paolo nella lettera ai Colossesi usa due verbi particolari: “istruire ed esortare”. Appare chiaro che il canto può edificare quando esso ha radici nella Parola di Cristo! Perciò ricordiamo sempre che quando si canta, se lo si fa seriamente, si loda, si adora, ci si esorta e ci si istruisce!

 

3. Un caso di testimonianza con canti è riportata nel libro degli Atti quando Paolo e Sila cantavano inni a Dio. Nel silenzio del carcere, tra i lamenti e le imprecazioni dei carcerati risuonavano gli inni di Paolo e Sila che furono utilizzati dallo Spirito Santo per toccare il cuore dei carcerati. Gli uomini di Dio non cantavano per parlare direttamente ai carcerati, ma cantavano inni a Dio ed il loro atteggiamento parlò forte! Un altro esempio lo troviamo nel Secondo Libro delle Cronache al capitolo 20 quando, al tempo di Giosafat, il popolo di Dio marciava contro i popoli di Moab. I leviti ed i cheatiti cantavano al Signore per dimostrare che la vittoria appartiene sempre al popolo del Signore.

 

La Parola di Dio inoltre ci dà due chiare indicazioni sull’atteggiamento giusto nell’uso del canto e della musica per servire il Signore.
La prima indicazione la troviamo nella lettera ai Colossesi: siamo chiamati a cantare sotto l’impulso della grazia. Laddove manca l’impulso della grazia, cioè la chiara visione della realtà della grazia di Dio che da peccatori perduti ci ha salvati, il canto non può più definirsi un cantare al Signore. Siamo inoltre chiamati a cantare di cuore e ciò vuol dire che fra l’esperienza interiore che stiamo vivendo nel nostro rapporto col Signore e quello che stiamo esprimendo attraverso il canto vi deve essere una piena corrispondenza, altrimenti il nostro canto sarà il risultato di una completa incoerenza.
La seconda indicazione ci ricorda che il servizio del canto deve essere svolto con serietà! Nella Prima Lettera ai Corinzi leggiamo che il Signore esorta i credenti della Chiesa a salmeggiare con lo Spirito e con l’intelligenza.

Il servizio del canto, inoltre, deve essere svolto con preparazione. Nel Primo Libro delle Cronache ci viene raccontata l’istituzione dei cantori. Per almeno quattro volte troviamo in questi brani le parole “istruiti”, “istruzione”, “preparati”. Chi canta o suona deve prepararsi a farlo. La preparazione e la formazione sono importanti.

In conclusione possiamo affermare con certezza che Dio ha previsto una collocazione precisa che la musica deve avere sia a livello personale che comunitario e la pone come frutto della presenza della Sua Parola nel cuore degli uomini e come frutto della presenza e pienezza dello Spirito Santo!

La priorità assoluta nella nostra vita resta quella descritta nella Lettera ai Colossesi: “La Parola di Cristo abiti in voi abbondantemente !”